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Leonardo da Vinci: genio assoluto del Rinascimento

Pittore, scultore, inventore, scenografo, ingegnere militare, anatomista, uomo di scienza, simbolo dell’Italia nel Rinascimento … e chi più ne ha più ne metta! Leonardo da Vinci è stato questo e mille altre cose: un genio assoluto, l’emblema della ragione, ma anche di quella creatività incontrollabile insita nel genere umano che lo porta a superare tutti i propri limiti.

Il 2 maggio del 1519 l’artista fiorentino moriva ad Amboise, in Francia, e cinquecento anni dopo, dal 2 maggio 2019, si sono ufficialmente aperte le celebrazioni per il 500esimo anniversario della sua morte.

Leonardo nasce nel 1452 da una relazione illegittima tra Piero da Vinci, notaio e uomo di cultura fiorentino, e Caterina Buti, una contadina. Trasferitosi a Firenze fin da piccolissimo, cresce soprattutto coi nonni da cui riceve la prima educazione.

Già da fanciullo dimostra spiccate abilità nel disegno e nelle arti, così viene inserito nella bottega di Andrea del Verrocchio, una delle più importanti fucine di talenti dell’epoca.

Oltre a entrare in contatto con alcuni futuri grandi artisti del Rinascimento, impara i rudimenti dell’arte: disegno, pittura e scultura. Già a 20 anni viene considerato un artista completo e inizia ad avere i primi incarichi.

Nel frattempo comincia a lavorare per progetti propri, soprattutto nel campo della pittura. Per il suo futuro è però essenziale il trasferimento a Milano alla corte di Ludovico il Moro.

Al periodo lombardo appartengono quasi tutti i suoi capolavori, tra cui la “La vergine delle rocce”, l’ Ultima cena” e la “Gioconda”.

Si specializza e approfondisce anche altri settori: l’architettura, come stratega e ingegnere militare, la paleontologia e si rivela inventore a tutto tondo. Alla fine della dominazione francese a Milano, inizia un periodo itinerante che lo porta a Roma, Venezia, Mantova e Firenze.

Passa gli ultimi anni in Francia alla corte di Francesco I.


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